Mary Jane Cryan, Il palazzo dipinto, 2017, Archeoares, Viterbo.
Il titolo del libro è piacevolmente ingannevole perché non vi sono narrate soltanto le vicende del "palazzo dipinto" (palazzo Piatti, a Vetralla), ma contiene numerosi saggi - con taglio decisamente giornalistico - che ripercorrono alcune significative tracce di storia locale che, da Vetralla, si allargano all'intera Tuscia.
Palazzo Piatti, così chiamato dal nome della ricca famiglia di costruttori piemontesi che l'acquistò nel 1893, consisteva in 85 stanze, su 5 piani, oltre a rimesse, magazzini, giardini e caratterizzava - con la sua facciata dipinta - il profilo della cittadina lingo la Via Cassia.
Ma, oltre a ripercorrere la storia del palazzo e dei suoi illustri abitanti, Mary Jane Cryan ci accompagna anche alla scoperta dell'antica città di Ferento attraverso il resoconto di viaggiatori tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento, tra i monumenti rupestri dei Monti Cimini e tra i poco conosciuti graffiti del Museo Civico di Viterbo.
Il libro rappresenta sicuramente un invito a conoscere le tante bellezze artistiche, culturali, paesaggistiche della terra di Tuscia e ad approfondirne aspetti meno noti.
All'autrice va il merito di aver illuminato le vicende di palazzo Piatti, e dei rapporti tra la cittadina di Vetralla e lo scultore Pietro Canonica, che rischiavano di restare nell'ombra della storia. La doppia versione italiano/inglese contribuisce a divulgare la conoscenza su un periodo particolarmente florido per la vita culturale ed economica di Vetralla.